Filippo Berta, Dentro o fuori, A Cielo Aperto 2017

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Filippo Berta in residenza a Latronico per A Cielo Aperto 2017 ha ideato un doppio intervento, un’installazione permanente e una performance, accomunati dalla volontà di coinvolgere attivamente il pubblico e gli abitanti di Latronico, entrambi gli interventi condividono lo stesso titolo: Dentro o fuori.
L’artista, ospite dell’Associazione culturale Vincenzo De Luca, camminando nei vicoli di Capadavutu, la parte più antica del paese, ha notato che le strade sono illuminate prevalentemente dalle luci provenienti dalle finestre aperte e il silenzio è interrotto dal volume dei televisori posti all’interno di queste case.
Da questa suggestione si è sviluppata la performance corale e cittadina che mette in relazione e fa interagire la sfera privata con quella pubblica e porta lo spettatore a riflettere sulla vita sociale influenzata dai dualismi: Privato/Pubblico Invisibile/Visibile.









Si tratta di una nuova forma di partecipazione, condivisione e concatenamento tra luogo privato e individuo, da cui, come diceva Bachelard, nasce un'immagine poetica che provoca echi e richiami tra lo spazio aperto e quello chiuso e delimitato della casa. Il percorso, racconto intersoggettivo tra spazio e soggetto, fa emergere considerazioni sulle proprie radici, sulla storia, sui ricordi al fine di produrre un’opera che nasce da un’infinita negoziazione tra sé e l’ambiente.
Il pubblico, durante la performance, è stato accompagnato dall’artista per scoprire una nuova dimensione spaziale determinata dalla presenza del suono. Lo spettatore durante il percorso avvicinandosi a una finestra, per sentire i rumori, le voci e le trasmissioni radio-televisive, è riuscito a cogliere quella complessità del mondo e le diverse realtà sociali celate dai muri di casa. Le suggestioni vissute durante il percorso sono diventate il pretesto per sollecitare il pubblico a immaginare l’individuo e la sua sfera privata, che spesso non si manifesta palesemente nella vita sociale.









Questa ricerca è presente anche nello sviluppo dell’opera permanente dove l’artista ha traslato gli spazi privati negli spazi pubblici. Le planimetrie di alcuni appartamenti adiacenti alle vie pedonali di Latronico sono state ridisegnate a terra in modo speculare con della vernice bianca. Filippo Berta come Lars Von Trier in Dogville ha deciso di abbattere le pareti delle case, creando la possilità, a chi passa o a chi decide di abitarlo, di poter vedere dei frammenti di ciò che potrebbe accadere all’interno dell’abitazione adiacente. Gli spazi privati diventano di dominio pubblico e le persone possono attraversare e interagire con i confini di quei luoghi dove la sfera privata si manifesta liberamente.
















































Biografia
Filippo Berta
(1977). Le micro-narrazioni di Filippo Berta rivalutano piccoli gesti, accentuano le sottili differenze per smascherare la messa in opera di una minuziosa ricerca di difformità, tensioni, opposizioni e dualismi. Tutto ciò che sta in mezzo a simili dualismi è materia di discussione nei suoi lavori. Questi aspetti emergono attraverso il tentativo di raggiungere una perfezione ideale, interrotta dalla costante possibilità del fallimento e dalla fragilità dell’effimero. Nel 2015 vince il Premio Fondazione MIA di Bergamo. Nel 2014 vince il Premio Maretti, La Habana (Cuba) ed è finalista al Talent Prize di Roma. Nel 2008 è tra i vincitori della IV Edizione del Premio Internazionale della Performance, Galleria Civica di Trento. Ha esposto al MSU Museo di Arte Contemporanea di Zagabria, Croazia (2016), alla Galleria Civica di Danzica, Polonia (2015), Museo dell’Architettura e del Design della Slovenia, Ljubljana (2014), alla Biennale di Thessaloniki IV Edizione (2013), al Jonkopings Lans Museum, Svezia (2013), alla Staedtischegalerie di Brema, Germania (2013), al Museo di Pori, Finlandia (2013), al Museo MADRE di Napoli (2012), alla III Edizione della Biennale di Mosca - Young Art (RU, 2012), alla Biennale di Praga V Edizione (2011).




Associazione Culturale Vincenzo De Luca
L’Associazione Culturale Vincenzo De Luca – APS si costituisce nel 2005 a Latronico, in Basilicata. Autofinanziandosi, dal 2008 promuove la residenza per artisti e il progetto di arte pubblica A Cielo Aperto, a cura di Bianco-Valente e Pasquale Campanella, per la costituzione di un museo diffuso all’aperto, in cui sono presenti diverse opere permanenti che dialogano con l’ambiente montano e il tessuto urbano di Latronico. Dal 2017 avvia un laboratorio di ricerca sul suono e la performance, a cura di Francesco Puppo e Giuseppe Giacoia; dal 2019 amplia il programma di residenze con il contributo e la curatela di Giovanni Viceconte. È tra i soci fondatori di STARE, Rete delle Residenze d’artista italiane. Sono stati pubblicati a cura di Bianco-Valente e Pasquale Campanella i volumi: A Cielo Aperto, Pratiche di collaborazione nell'arte contemporanea a Latronico, Postmedia Books 2016 e Per fare un tavolo. Arte e territorio, Postmedia Books, 2021.

Info
Associazione culturale Vincenzo De Luca - APS
Vico Settembrini 2 – Latronico (PZ)
Tel 0973 858896, cell. 339 7738963
associazionevincenzodeluca@gmail.com
www.associazionevincenzodeluca.com




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